sabato 17 novembre 2012

Le maschere apotropaiche calabresi

 
maschera apotropaica
maschera grezza trattata.

Le maschere apotropaiche calabresi, sono realizzate in terracotta. Lavorate in modo artigianale, possono essere grezze o dipinte con colori vivaci e brillanti. Nella tradizione hanno avuto una funzione apotropaica. La credenza popolare attribuiva loro la capacita di allontanare o annullare influssi maligni tenendo lontani gli spiriti del male che, nel credo popolare, si materializzano negli invidiosi portatori di malocchio, nel diavolo, negli spiritelli dei campi, maligni e burloni. 



pronta da cuocere
maschera finita


















Alcune di chiara matrice greca si riallacciano alle maschere del teatro e alle gorgoni; altre dall'aspetto orrido e grottesco, sono raffigurazioni di volti umani, che spesso in atteggiamento torvo e provocatore si rivolgono al pubblico attraverso una smorfia o l’accentuazione caricaturale di alcune parti anatomiche: la lingua pendente, il naso storto, le narici larghe, gli occhi sporgenti, le sopracciglia folte, le orecchie a sventola, le corna. Spesso venivano incastonate sui tetti bene in vista nelle abitazioni calabresi, sui portoni delle abitazioni , sui balconi o in posizioni rilevanti all'interno delle abitazioni.

maschera apotropaica

Oggi hanno un ruolo preminentemente decorativo, collocate sempre in posizioni rilevanti nelle case calabresi testimoniano come la loro evoluzione nel tempo affidata alla fantasia dell'artigiano, si fonda con l'espressione tipica di credenze o fantasmi popolari.


dopo

prima

Seminara, una cittadina a ridosso delle pendici del monte Sant'Elia, in provincia di Reggio Calabria  è uno dei più noti centri di produzione artigianale di questa tipologia di maschere nella regione, al punto che diffusamente queste maschere hanno assunto la denominazione di "maschere di Seminara".







Manufatti di Seminara oggi figurano nei Principali Musei italiani e stranieri.


           
maschera apotropaica smaltata